Clock IA > Trump in Papa: L’immagine che infiamma il web
Trump in Papa: L’immagine che infiamma il web

Habemus Papam (Trump in IA): Vaticano 2.0 e crisi della fede digitale

Un'immagine di Donald Trump in veste di sovrano pontefice, generata dall'intelligenza artificiale e diffusa dalla Casa Bianca, scuote il web e le cancellerie. Tra provocazione politica e interrogativi etici, l'IA si impone ancora una volta nel dibattito pubblico.

Immaginate quindi la scena: inizio maggio 2025, il mondo cattolico è in lutto dopo la recente scomparsa di Papa Francesco, e il Vaticano si prepara attivamente al conclave per eleggere il suo successore. È in questo contesto quanto mai delicato che fa la sua comparsa su Truth Social, la piattaforma di Donald Trump, un'immagine decisamente... papale. Vi si vede l'ex presidente americano, non in giacca e cravatta, ma addobbato con gli abiti pontifici, mitra in testa e croce d'oro ben in vista. Lo scatto, opera di un'intelligenza artificiale, viene poi orgogliosamente condiviso dagli account ufficiali della Casa Bianca su X e Instagram. Oops?

23/05/2025 06:18 Jérôme

L'IA arriva alla Casa Bianca (e in Vaticano!)

Non è la prima volta che l'amministrazione Trump si avvicina a contenuti manipolati dall'IA. Ricordiamo un video che mostrava una visione piuttosto... ottimistica di Gaza, o un'immagine di Trump incoronato, con la scritta «LONG LIVE THE KING!». Ma questa volta, il tempismo e il tema fanno riflettere. Soprattutto quando, pochi giorni prima, l'interessato aveva scherzato sul suo desiderio di diventare Papa: «Mi piacerebbe essere Papa. Sarebbe la mia scelta numero uno». Da qui a vedere una candidatura ufficiale in tonaca digitale, il passo è breve... e molti non hanno esitato a farlo, o almeno a sospettare una provocazione calcolata.

Ma, a proposito, cos'è questa "IA Generativa"?

Ottima domanda! L'intelligenza artificiale generativa è un po' come un allievo molto dotato che ha studiato milioni di immagini, testi o musiche. Con il tempo, diventa capace di creare le proprie opere, spesso sorprendenti per il loro realismo. Strumenti come Midjourney, sospettato di essere all'origine dell'immagine papale di Trump, sono campioni in questa disciplina. Possono produrre illustrazioni su richiesta, un po' come un genio che esce dalla sua lampada (digitale, ovviamente). Il problema è che questo allievo, per quanto talentuoso, può anche essere usato per creare "sciocchezze" o manipolazioni. Infatti, Midjourney ha dovuto interrompere i suoi test gratuiti a causa di un eccesso di richieste e abusi.

Microsoft Build 2025: I tuoi futuri colleghi IA sono arrivati (e sono pronti a lavorare)

"Deepfake" e il "Dividendo del Bugiardo": quando il falso semina dubbi sul vero

Se l'immagine di "Papa Trump" era probabilmente una creazione ex novo, ci porta a parlare degli hypertrucchi, o deepfake in versione originale. Qui non si tratta più di un'immagine completamente nuova, ma di una modifica ultra-realistica di una foto o video esistente per far dire o fare a qualcuno cose che non ha mai detto o fatto. È un po' come un fotomontaggio, ma in versione 2.0, con risultati così convincenti che il detto «vedere per credere» ne esce piuttosto scosso.

Ed è qui che emerge un fenomeno perverso: il "dividendo del bugiardo". Con la circolazione di falsi più veri del vero, diventa sempre più facile screditare un'informazione autentica accusandola di essere... un prodotto dell'IA! Donald Trump stesso aveva erroneamente accusato una foto di un comizio di Kamala Harris di essere generata dall'IA. Astuto, ma devastante per la fiducia nell'informazione.

Tempesta in un bicchier d'acqua digitale: reazioni contrastanti

Ovviamente, l'immagine dell'inquilino della Casa Bianca come capo della Chiesa cattolica – pur non essendo lui stesso cattolico – ha fatto storcere il naso a molti, e non solo ai più piccoli. La Conferenza cattolica dello Stato di New York ha denunciato una «presa in giro»: «Non prendetevi gioco di noi», hanno dichiarato. Il Cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York (che Trump aveva citato come un buon candidato al papato!), ha definito l'immagine «non buona» e equivalente a una «brutta figura». In Italia, paese molto legato al papato, l'indignazione è stata ancora più forte, con l'ex premier Matteo Renzi che ha parlato di un'immagine «vergognosa» che «offende i credenti».

Eppure, dalla parte dei sostenitori di Trump, si invoca lo scherzo, l'umorismo, la satira. Il vicepresidente JD Vance ha difeso una «semplice battuta», paragonandola ad azioni più gravi come «scatenare guerre stupide». La Casa Bianca, invece, ha preferito evitare il confronto, ricordando che Trump aveva partecipato ai funerali del Papa ed era un «fervente difensore dei cattolici». Un salto mortale che illustra bene come l'umorismo possa servire da scudo: ciò che diverte alcuni, offende profondamente altri, soprattutto quando il contesto è così delicato.

Lo sapevate?

Non era il primo exploit "divino" di Trump nel campo delle immagini generate dall'IA. In precedenza, un'altra immagine lo mostrava con una corona e la didascalia eloquente: «LONG LIVE THE KING!». Quando si dice che c'è un tema ricorrente...

Blocco note: da semplice annotatore a assistente IA, l’inaspettata metamorfosi di Windows

L'IA in politica: semplice gadget o scatola di Pandora?

Oltre all'aneddoto e ai sorrisi (o ai denti stretti), questo episodio del "Papa Trump" solleva questioni molto serie. L'uso sempre più frequente di queste immagini sintetiche nel discorso politico confonde i confini tra satira, propaganda e disinformazione pura e semplice. Abitua l'occhio del pubblico a questi "quasi veri", con il rischio di banalizzare la manipolazione e di erodere ulteriormente la fiducia nelle istituzioni e nei media.

Gli esperti si preoccupano del potenziale di queste tecnologie per manipolare l'opinione pubblica, influenzare le elezioni o esacerbare le tensioni. E se la tecnologia avanza alla velocità della luce, le norme etiche e i quadri normativi sembrano correre una maratona in moonwalk per cercare di tenere il passo.

Allora, cosa fare? Si moltiplicano gli appelli per una maggiore trasparenza (come etichettare chiaramente i contenuti generati dall'IA), una maggiore responsabilità delle piattaforme e, soprattutto, un'educazione massiccia ai media per permettere a tutti di navigare in questo nuovo oceano di informazioni con una bussola critica ben affilata.

Il caso del "Papa Trump" è un sintomo eclatante dei cambiamenti che l'IA porta nelle nostre vite, e soprattutto nel modo in cui si produce e si consuma l'informazione politica. Tra potenziale creativo e rischi di deviazioni, il confine è a volte tanto sfumato quanto i contorni di un'immagine generata un po' troppo in fretta.

E se, alla fine, la sfida più grande fosse mantenere il nostro senso critico affilato quanto un algoritmo ben addestrato? Da meditare, con o senza mitria.

Jerome

Esperto in sviluppo web, SEO e intelligenza artificiale, la mia esperienza pratica nella creazione di sistemi automatizzati risale al 2009. Oggi, oltre a redigere articoli per decifrare l'attualità e le sfide dell'IA, progetto soluzioni su misura e intervengo come consulente e formatore per un'IA etica, efficiente e responsabile.

Facebook - X (Twitter) - Linkedin
Clock IA > Trump in Papa: L’immagine che infiamma il web