Dopo gli smartphone, Google vuole inserire la sua intelligenza artificiale (IA) Gemini nelle vostre montature e nell'abitacolo della vostra auto. Ritorno ad annunci hardware che sanno di déjà-vu... e di rivalsa.
Vi ricordate dei Google Glass, quegli occhiali connessi che, una decina di anni fa, promettevano mari e monti per poi scomparire velocemente come un meme di Internet? Ebbene, preparatevi a un piccolo senso di déjà-vu, perché Google non ha ancora detto l'ultima parola. Durante il suo grande evento annuale, Google I/O 2025, l'azienda di Mountain View ha chiaramente mostrato le sue intenzioni: l'hardware potenziato dall'IA è tornato alla ribalta. E questa volta, Google intende evitare di inciampare nel tappeto tecnologico, puntando su occhiali intelligenti rinnovati e auto che sanno conversare. Quindi, semplice mossa nostalgica di marketing o vera innovazione all'orizzonte? Tenetevi forte, analizziamo insieme.
23/05/2025 13:20 JérômeIl primo grande annuncio è Android XR. Di cosa si tratta? XR, per "Extended Reality" (o Realtà Estesa in italiano), è la nuova piattaforma software di Google progettata per far funzionare applicazioni di realtà aumentata, virtuale e, naturalmente, di intelligenza artificiale su occhiali e visori. L'idea è offrirvi un assistente personale che vede il mondo come voi, pronto a suggerirvi le informazioni giuste al momento giusto, senza usare le mani. Immaginate: la vostra IA Gemini, il cervello multisfaccettato di Google, che vi sussurra direttamente nell'orecchio (o meglio, che visualizza discretamente sulle lenti) traduzioni in tempo reale o informazioni contestuali. Un po' come avere un amico onnisciente (mais non troppo invadente, si spera) sempre con voi.
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Per evitare che questi futuri "super-occhiali" finiscano nel museo dei gadget falliti, Google ha imparato una lezione cruciale: lo stile non è un lusso. Basta con l'aspetto da cyborg dei primi tempi! L'azienda si è alleata con nomi noti del mondo degli occhiali. La partnership più significativa è quella con Warby Parker, un marchio americano apprezzato per le sue montature alla moda e accessibili. Google ha investito fino a 150 milioni di dollari in questa collaborazione, parte per lo sviluppo del prodotto e parte per acquisire una partecipazione. L'obiettivo: creare occhiali con IA che si ha davvero voglia di indossare tutto il giorno, con o senza prescrizione, e il cui lancio commerciale è previsto "dopo il 2025" o "a partire dal 2026" secondo le voci.
Per conquistare una clientela ancora più trendy, Google si è anche alleata con Gentle Monster, il marchio sudcoreano di occhiali di lusso amato dalle star e dalla Gen Z. Anche nomi come Samsung e Kering Eyewear sono coinvolti. Le funzionalità menzionate? Traduzione istantanea (anche se la demo live all'I/O ha avuto qualche intoppo, il potenziale c'è!), visualizzazione discreta di informazioni, aiuto alla navigazione o persino scatto di foto. Insomma, Google vuole che i suoi occhiali siano intelligenti quanto discreti e desiderabili.
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Questo ritorno sul mercato degli occhiali connessi ha un sapore particolare se si considera che Sergey Brin, il cofondatore di Google, è di nuovo al comando dei progetti IA, in particolare Gemini. L'uomo, uscito dal suo "pensionamento" per l'occasione, ha ammesso durante la conferenza di aver commesso "molti errori" con i primi Google Glass. Ha citato la sua mancanza di conoscenza delle catene di approvvigionamento dell'elettronica di consumo e le difficoltà nel proporre un prodotto a un prezzo ragionevole.
Tuttavia, lungi dall'essere sconfitto, Brin considera ancora il formato degli occhiali "dannatamente cool" e persino l'"hardware perfetto" per l'IA. Si tratta quindi di una sorta di redenzione tecnologica, con la volontà di dimostrare che, questa volta, con un'IA più matura e partner design esperti, la miscela può finalmente funzionare. La sfida è enorme: far dimenticare il fallimento iniziale e convincere che questi nuovi occhiali non saranno solo un altro gadget.
Lo sapevate?
Google si è impegnato a investire fino a 150 milioni di dollari nella partnership con il marchio di occhiali Warby Parker per sviluppare i suoi futuri occhiali con IA. Una scommessa finanziaria che dimostra quanto l'azienda creda in questo ritorno!
L'altro campo di gioco hardware per l'IA di Google è l'automobile. L'azienda ha annunciato una partnership rafforzata con Volvo Cars. Il costruttore svedese sarà tra i primi a integrare Gemini, l'IA di Google, direttamente nei suoi veicoli equipaggiati con Android Automotive OS (il sistema operativo embedded di Google, da non confondere con Android Auto che è una proiezione del tuo smartphone).
Nella pratica, Gemini sostituirà l'attuale Assistente Google nelle Volvo compatibili entro la fine dell'anno. L'ambizione? Rendere le interazioni con la propria auto molto più naturali e fluide. Basta con i comandi vocali robotici (finalmente, incrociamo le dita!). Potrete, per esempio, chiedere a Gemini di trovare un indirizzo di destinazione nascosto nelle vostre email o di cercarvi una ricetta e inviare la lista della spesa sul vostro telefono. L'idea è ridurre il carico mentale del conducente per mantenerlo concentrato sulla strada, beneficiando di un'assistenza più "umana". Volvo servirà persino come piattaforma hardware di riferimento per Google, il che significa che i conducenti del marchio potrebbero ricevere le novità in anteprima.
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Al centro di tutte queste novità, ci sono due pilastri tecnologici:
Google I/O 2025 ha quindi segnato il grande ritorno delle ambizioni hardware dell'azienda di Mountain View, con la sua IA Gemini come nuova bacchetta magica. Tra occhiali che vogliono finalmente essere eleganti e auto pronte a conversare, Google sembra aver imparato le lezioni del passato. L'obiettivo è integrare l'intelligenza artificiale in modo più fluido, utile e, soprattutto, accettabile nella nostra vita quotidiana.
Ora resta da vedere se il pubblico, questa volta, sarà pronto a indossare in massa questi occhiali del futuro e a discutere dei meriti degli ultimi Måneskin con il proprio cruscotto. Il futuro ce lo dirà, e potrebbe avere un look più curato di quanto immaginiamo!
Jerome
Esperto in sviluppo web, SEO e intelligenza artificiale, la mia esperienza pratica nella creazione di sistemi automatizzati risale al 2009. Oggi, oltre a redigere articoli per decifrare l'attualità e le sfide dell'IA, progetto soluzioni su misura e intervengo come consulente e formatore per un'IA etica, efficiente e responsabile.